Continua da “tornare alla campagna. Sogni e realtà“.
Quando nel lavoro hai trovato un equilibrio che ti porta sempre al domani, difficilmente sceglierai di uscire dalla zona comfort. Quella zona la conosci, ci vivi tutti i giorni e sai come affrontare le difficoltà che ti presenta. I tuoi sogni vanno in standby e li rimandi a tempi migliori.
Ripenso a quando lavoravo in azienda, che sovente a fine giornata portavo con me noie di cui lamentarmi. Questa condizione non mi giovava, ma la conoscevo e, con i suoi problemi, era parte della mia zona comfort.

Le abitudini si facevano ogni giorno più forti, assieme al callo cerebrale di non mettermi in discussione o pensare di uscire dalla zona comfort. Nonostante ci si lamenti, non ti fa alzare un dito per cambiare la tua condizione. Per fortuna, si faceva più forte anche la vocina interiore che voleva darci un taglio.

Cambiare vita, scegliere di battere un sentiero inesplorato, è una decisione che fa soffrire. Mette in discussione, genera ansia, preoccupazione, timori per il futuro. Non hai nulla intorno che ti supporta, anzi, gli ambienti quotidiani sembrano giudicarti e navigare contro. Spesso anche le persone vicine.
Una mascotte per uscire dalla zona comfort
Un vivo ricordo del Liceo è Sisifo. Ogni volta che mi capita di dover fare la stessa cosa due volte, lui compare sullo sfondo, e mi guarda.

Mi fermo a pensare. Proietto il mio presente a lungo termine. Immagino il futuro che sto creando. Mi chiedo se è la direzione giusta. Cerco in me la risposta e decido.
Tra i vari elementi, il buon Sisifo mi ha aiutato a licenziarmi e a rifiutare progetti che non mi nutrivano. Ho rivisto le priorità e ristrutturato le fondamenta. Studiando e sperimentando, ora faccio un passo alla volta, verso ciò che non conosco. Eppure, di zone comfort, mi sembra di crearne sempre di nuove…mmm
Hai vissuto un’esperienza simile? Sei schiavo del lavoro e vuoi uscire dalla zona comfort? Scrivimi o commenta sotto.