Dato il periodo mi sembra giusto rimanere in tema di regali. Ci sono numerosi gruppi su Facebook con il nome “Te lo regalo se lo vieni a prendere” oppure “non lo butto..te lo regalo” o simili.
Me li avevano segnalati svariati mesi fa, ma solo ultimamente ne sono entrato a far parte.
E’ parecchio tempo che non scrivo nulla di creativo nel blog, ma condivido articoli e post di altri, che ritengo di grande interesse.
Da quando sono rientrato a Roma mi son focalizzato su un progetto personale, strutturato un po’ in mente, un po’ sulla carta, ragionato anche sul percorso che ho fatto durante il viaggio di wwoofer.
In questo periodo cittadino, sul blog e su Facebook ho condiviso idee, fai da te e iniziative più urbane ovviamente, perchè sono solito portare nel blog soprattutto quello che vivo direttamente e sul momento.
C’è stato un periodo dove ho esplorato i meandri della bioedilizia (case in legno, case passive, case attive, tiny house, ecc.)…avrei voluto condividere tantissime cose, ma ero talmente vorace nello studio che son rimasto concentrato su quello. E quel poco che ho pubblicato su Facebook erano dei video e degli articoli sulle case in paglia (brevi, ma davvero interessanti…se non li avete ancora visti, molto male, fatelo!).

Lo studio e la ricerca stancano e stressano un po’; sono stato meno ispirato e ho accantonato temporaneamente il blog.
Ma rieccomi qui
Gli ultimi due mesi li ho trascorsi un po’ a casa e un po’ in giro nelle province, per conoscere le campagne qui intorno e farmi ispirare dai luoghi…diciamo, valutare quale zona mi dà sensazioni più accoglienti; facendo anche le dovute analisi tecniche e pragmatiche dei posti, con approccio permaculturale.








Il centro Italia ha una buona terra, ma molte zone sono state totalmente spianate e impostate a monoculture. Quando vedi quei terreni arati, per il cui lavoro l’agricoltore va fiero, scoperti a seccarsi completamente al sole, prosciugati della vita che è stata forzata ad uscire in superficie lasciando gli uccelli (..gabbiani…) banchettare allegramente…la prima associazione d’immagine mentale che fai è con il deserto 😐
Ma torniamo al giubilo del Natale, che era di una cosa bella che volevo scrivere.
In vista del progetto, ho cominciato a vendere tutti i possessi accumulati nel tempo. Operazione utile anche per il recupero di liquidità. Tante cose non si vendono ed è un peccato eliminarle. Così, qualche settimana, fa mi sono incamminato sulla strada dei gruppi Facebook “te lo regalo se…”.
Ci sono tre splendide cose che scoprirete:
- La soddisfazione che c’è nell’alleggerirsi. Credo che sprigioni endorfine, non c’è altra spiegazione! 😛
- Le benedizioni e i sentiti ringraziamenti che ricevete dalle persone cui regalate. Vi nutrono positivamente. Se eravate nervosi cambierete di umore. Vedrete persone con un sorriso a 64 denti.
- Quando vendevo la roba, la gente arrivava sempre in ritardo agli appuntamenti. Da quando la regalo, sono tutti in anticipo: la scusa più usata per i ritardi a Roma…il traffico…non esiste più!
Questi gruppi hanno un potenziale straordinario. La possibilità di creare un’economia di scambio e movimento di prodotti alternativa, parallela, pulita, massimizzando l’espressione del riciclaggio.
Gli oggetti sono fatti per essere usati, lasciarli ammuffire o accatastarli in cantina non serve a nessuno, tantomeno portarli nei centri di smaltimento perchè non si sa cosa farne o peggio abbandonarli al lato delle strade, quando c’è chi può usarli.
Quante volte vi sarà capitato di dirvi: questa cosa la conservo che potrebbe tornarmi utile…e dopo 4 anni la ritrovate da una parte che ve ne eravate dimenticati completamente?
Ogni cosa è lì che aspetta di trovare la sua ragion d’essere. E se non serve a voi c’è sempre qualcuno disponibile che saprà cosa farci. Regalate, donate. Accumulare materia che non usate è sciocco, tanto non potrete portarvela dietro ad libitum. E anche dopo il momento estremo, sappiate che i figli avranno altri piani, vi tradiranno e venderanno tutto al migliore offerente! 😀
A tante cose diamo un valore che nemmeno hanno, magari per situazioni sentimentali irrisolte. Per non parlare della vana speranza di riuscire a racimolare un pugno di dollari da collezioni improbabili. Nell’attuale mondo iperproduttivo, la maggior parte degli oggetti passati per chicche da collezione ha talmente tanti acquirenti, che nasce per non valere nulla. Vale solo i soldi che vi hanno sfilato alla prima vendita. Il prezzo che gli è stato dato è quello delle vostre emozioni: è tutta una emotiva presa per il culo!
Insomma, avete capito. Provate: prendete 10 cose che non usate da almeno 4 anni e regalatele in uno di questi gruppi (ce ne sono per ogni zona d’Italia). E’ facile e veloce, le persone verranno a prendersele dove vorrete voi.
Non c’è momento migliore per farlo, siamo a Natale! Raccoglierete un po’ di grazie e tanti bei sorrisi vi nutriranno.
E a proposito, auguri; e siate felici…ma non solo durante le feste 😉