La sicurezza stradale è la prima di una delle motivazioni più frequenti in risposta alla domanda: “perchè non usi la bici?”.
Vi capisco meglio di chiunque altro. Sono anni che pedalo e noto i comportamenti scorretti e disattenti di alcuni automobilisti: parcheggi in doppia fila, apertura sportello improvvisa, mancata segnalazione di svolta con la freccia, sorpassi azzardati, frenate improvvise, guida imprecisa, distrazioni al volante (cellulare e sigaretta), eccessiva prossimità, errato uso delle quattro frecce. Vi fischiano le orecchie?
Nel tempo ho sviluppato l’abilità di muovermi in sicurezza nel traffico. Conoscendone le dinamiche si prevedono e prevengono le azioni degli altri. Di fatto siamo i primi a dover aver la massima attenzione. Ma succede anche che siano i ciclisti a rendersi un pericolo.
Roma Capitale
Chiedo parallelamente l’azione attiva di Roma Capitale nell’adeguare le strade con bike lane. Sono corsie dedicate ai ciclisti parallele alle corsie delle altre vetture, condividendo la carreggiata, come in moltissime capitali europee. L’equivalente delle corsie preferenziali dei bus, ma per le bici.
Potenziare il servizio pubblico, migliorarne la qualità e il rispetto degli orari.
Stimolare la cultura della mobilità dolce, con appositi eventi periodici che coinvolgano con piacere la popolazione.
Sicurezza stradale e cittadino
Una riflessione che si chiede ai cittadini è invece il prendere coscienza di questo concetto: scegliere l’auto invece della bici per paura del traffico, non fa che alimentare il traffico, intasare le strade, stressare tutti, inquinare e rendere il passaggio a mezzi alternativi sostenibili più difficile.
L’auto dà una falsa sicurezza. Guardate i dati qui sotto.
Incidenti, auto, bici ed inquinamento
In Italia ci sono stati 80.000 morti nel 2012 riconducibili a inquinamento urbano. Pensate che i morti per cancro nel 2015 sono stati 177.000.
L’inquinamento è collegato a 80.000 morti in un anno, cioè circa la metà del cancro, e nessuno ne parla con la dovuta serietà. Ed è un problema la cui soluzione è nelle nostre mani.
Ma siete pronti mettere in discussione le vostre abitudini quotidiane?
Ora vediamo invece i dati Istat dal 2001 al 2015 sui morti per incidente stradale per categoria.
E’ giusto che ci si impegni a ridurre ogni causa di incidente stradale, ma dobbiamo essere obiettivi e prendere atto del fatto che c’è da preoccuparsi più dell’inquinamento. La salute è molto più a rischio così, che di fronte alla statistica di un incidente. Inoltre l’incidente è locale e coinvolge un ristretto numero di individui. L’inquinamento di una città colpisce tutti, nessuno escluso!
E aggiungiamo al primo grafico quest’altra statistica, che mostra come “più ciclisti ci sono in un paese, meno incidenti mortali avvengono“.
Questi dati mettono in una buonissima luce la bici, che in un colpo solo riesce a risolvere i due problemi più sentiti da chi oggi non vuole andare in bicicletta: la sicurezza stradale e l’inquinamento urbano.