Si può vivere con poco?

In Campagna, Natura

Controversa la questione e delicata la sua trattazione. Ho sentito tante volte dire: “si può vivere con poco!”

<<Voglio uscire dal sistema. Un pezzetto di terra mi basta, una casetta semplice e sto a posto.>>

Ma cosa significa vivere con poco? Cosa significa gestire un pezzetto di terra?

Ottenere Il terreno

  • Occupazione abusiva di un terreno abbandonato: identificate un lembo di terra che ha bisogno del vostro aiuto e iniziate a coltivare. Se lo custodite e tutelate con cura non c’è motivo di cacciarvi. Ma lo faranno lo stesso;
  • Chiedete di gestire della terra a qualcuno che ce ne ha e non la usa. Alcuni sono felici se qualcuno gli cura una terra magari ereditata dai genitori che non possono seguire. Altri vi chiederanno magari parte della produzione in cambio. Accordatevi bene. Patti chiari, amicizia lunga;
  • Mettetevi in cooperativa o associazione con altri che vogliono fare la stessa cosa;
  • Chiedete della terra in comodato d’uso gratuito a qualche istituto religioso con poderi e terreni inutilizzati;
  • Acquistate un pezzo di terra o affittatelo. Questo si allontana un po’ dal si può vivere con poco.
  • Proponete un progetto al comune per far ripartire un terreno abbandonato nella vostra zona;

Di formule ce ne sono tante. Però dovete:

  • Essere convinti;
  • Essere convincenti;
  • Trovare le persone giuste con cui portare avanti il progetto;
  • Avere il denaro per partire;
  • Avere le competenze per portare il discorso avanti;

Si può vivere con poco, ma dove compro l’olio di gomito?

Un pezzo di terra non va nella direzione che noi vogliamo, se non sappiamo lavorarlo. Parlare alle piante fa bene, ma se chiedete al terreno un cocomero si limiterà a guardarvi male.
Solo le malerbe crescono da sole. Tutto quello che volete voi invece non cresce mai senza sforzi. Poi ricordate: “la terra è bassa”.
E’ di estrema importanza una notevole forza di volontà. L’agricoltura mette a dura prova.

E’ stressante stare 8 ore dietro ad un pc in città ogni giorno, ma può far impazzire una giornata che ti rovescia addosso 100 cose diverse da fare, dove devi avere buon senso e saggezza di ordinare secondo le giuste priorità il tutto. Ciò che abbandoni se ne andrà per conto suo al 100%.

Diciamo che con 8 ore dietro la scrivania sai di che morte devi morire. In agricoltura hai trappole in ogni dove. Con una buona testa e delle grandi mani tutto si può fare…ma sai anche che il giorno che ti svegli con un bel programmino da fare, qualcosa in giro andrà storto o il tempo varierà mettendo a repentaglio gli sforzi orticoli di mesi, ecc. ecc. ecc.

Ripensando quindi al pezzetto di terra, la casetta semplice e lo stare tranquilli…tra dire e fare c’è di mezzo l’oceano!

Le cose hanno un prezzo

Passiamo alle altre spese: chi la mette l’attrezzatura di base? Chi la mantiene in buono stato ed efficienza?
A meno che non vogliate sviluppare callosità di ogni sorta sulle vostre mani, ma all’inizio soffrirete (tagli, vesciche, reazioni allergiche, ecc.), un paio di guanti da lavoro costano dai 3 ai 7 euro, a seconda delle caratteristiche. Se li usate quotidianamente, e a seconda dell’uso che ne fate e della qualità dell’acquisto, possono cominciare ad aprirsi in meno di un mese. Una cosa scontata e banale come i guanti (che veramente ti salvano le mani e a volte anche di più) quindi sono una sessantina di euro l’anno.

Si può vivere con poco…i pantaloni si rattoppano ok, ma devo farvi il preventivo anche di tutti gli altri attrezzi che si usano in campagna? Dovrete conservare tutto con la massima cura, e anche proteggerli da possibili furti.

Alternative:

  • Farvi le cose da soli, ma dovete saperlo fare e dovete avere il tempo di farlo, e anche qui, l’attrezzatura per fare;
  • Rimediare o raccogliere roba un po’ qui un po’ là e mettere insieme le cose creativamente;
  • Il supporto della comunità del luogo, di un buon vicinato. Forme di collaborazione e scambio reciproco.

In ogni caso, qualcosa dalle tasche dovrà uscire.

Cosa metto nella terra

I semi sono un altro bene di prima necessità.
Come ottenerli:

  • scambio di semi;
  • seed saver;
  • semi biologici;
  • semi biodinamici;
  • acquisto di piante da trapiantare.

Diciamo che se volete vivere con poco, qualche tipo di attività remunerativa dovrete inventarvela. Certo se partite da un portafogli vuoto, non metterete insieme proprio nulla. Vi resta il talento di racimolare le persone giuste, convincerle delle vostre idee, capacità e progetti, e partire insieme.

Tutto si può fare, ma ci vuole davvero un grande talento per mettere insieme le persone giuste! Ne avete idea se avete partecipato a qualche startup di ecovillaggio o azienda agricola tra soci o simili. In questo caso non vi chiedo com’è andata a finire, perchè, a meno di rarissime eccezioni, lo so già 😉

E non mi dite che tutto va bene dopo 3 anni che dalla partenza. Un progetto del genere si può dire avere successo dopo 10/20 anni!

Continua…

2 Comments

  1. Non capisco dove voglia andare a parare l autore, sembra che tratti i lettori come dei poveri co.glio.ni che non sanno niente mentre lui, con quella punta di sarcasmo che crede necessaria, invece sa moooolto… A bello ! Nessuno cade dal però e non hai scoperto l acqua calda. Ho letto l articolo pensando di trovare qualche consiglio invece ho letto molto per nulla, nessun argomento trattato seriamente ae non il classico ritornello “non è facile” o peggio ancora “so come è andata a finire” augurando il peggio a chi evidentemente non è come lui. Cosa vuoi sapere ? Come direbbero a Roma, ma vatteneaff….

    • Mi spiace che hai scelto l’anonimato, potevamo parlare direttamente. Avere nuovi punti di vista mi aiuta a migliorare e arrivare a più persone.

      Devi considerare i miei articoli nell’ambito di un viaggio attraverso alcune realtà contadine italiane, e sono frutto del mio vissuto e della mia visione. Un vissuto quindi personale e parziale. Inoltre dovresti leggere più articoli e non uno solo prima di giudicare. (a questa pagina puoi scorrere tutti i post pubblicati finora: dalla alfa alla psi)

      Gli articoli che scrivo arrivano a varie persone:
      1. Chi sogna la campagna, ma se facesse il passo finirebbe bruciato. Loro ci vedono solo le difficoltà.
      2. Chi vuole vivere in campagna, ride del sarcasmo e raccoglie la sfida, ma pronti a tutto.
      3. Chi vive già in campagna e ritrova esperienze che ha vissuto direttamente, o stimoli per aver superato difficoltà, o aimè, c’è anche chi ha confessato che sarebbe stato meglio avermi letto prima.
      4. Chi denigra la campagna invece ci legge solo altri motivi per rafforzare la propria posizione.

      Tanti punti di vista in base al proprio percorso personale.

      Questo è un blog, non vendo il modo giusto per fare le cose. Conoscendo la difficoltà di fare certe scelte in Italia, il rischio di ritrovarsi i bastoni fra le ruote da parte di amministrazioni, vicini infami o cacciatori, il rischio di fare un investimento importante con soldi messi da parte e perdere tutto, ecc..Cerco di portare alla luce le cose scomode. Tanti infiocchettano la bucolica campagna dipingendola come qualcosa che poi, vanga alla mano, non è.

      Il sarcasmo è un taglio personale. Alcuni si divertono. Dici che non è necessario? Il tuo insulto è necessario?

      Tu cosa vuoi sapere? Volevi consigli. Prova a chiedere. Il fatto che sei arrivato a questo articolo parla di te, come anche la forte reazione emotiva ti mostra in un momento molto delicato della tua vita. Qual’è la tua esperienza personale, che percorso stai facendo?

Comments are closed.