La maggior parte delle persone con cui parlo si trovano esattamente in questa condizione. Seguono con interesse il mio blog, hanno già fatto qualche esperienza qua e là di wwoof, anche molto prima che io sapessi cosa fosse il wwoof.
C’è un’età più facile diciamo, prima di aver intrapreso l’università o dopo averla finita.
Nel primo caso però non c’è ancora una forte maturità perchè manca l’esperienza lavorativa. Quindi si fa magari più un anno sabbatico di piacere. Nel secondo caso anche manca questa esperienza, ma negli ultimi anni si cominciano ad assaporare certe cose, ci si sente più vicini alle problematiche della società e della collettività.
Poi ci sono altre età tutte diverse, dove la facilità è direttamente proporzionale al “ho ben poco da perdere”. Non è la via giusta, ma se è la spinta per fare una bella e profonda esperienza in natura o solo di cambiamento in meglio, ben venga 😉
Insomma, come questa crisi finanziaria che ha finito per far luce su questioni come: sovranità monetaria, creazione del denaro, euro-moneta a debito, diritti fondamentali, ecc.
Da una conversazione con un’amica
Lei: “mi piacerebbe mollare tutto e partire davvero.. un po’ come hai fatto tu!”
Io: “Più che mollato, ho rivolto la mia attenzione altrove. Tutto quello che c’era stato prima mi ha portato al qui, quindi sarebbe dargli una connotazione negativa usare il termine mollare. Non l’ho mollato, è parte di me, si è solo trasformato.
In fondo è tutto piacevolmente preparatorio al meglio. Magari ho accentuato un certo stile di vita.”Lei: “cosa hai studiato?”
Io: “informatica: siti web, applicazioni, database.”
Lei: “Brutte robe ahah”
Io: “da un certo punto di vista sì, ma ora le uso per condividere questo percorso. E i miei studi non avrebbero avuto inizio senza internet“
Abbiamo poi approfondito le attività principali mie e sue. Lei desiderava andar via dal suo lavoro per viaggiare. Non volevano lasciarla andare, così hanno trovato un compromesso e si è presa del tempo per viaggiare, ma poi rientrare.
Le ho detto di fare attenzione a non cascare nel trucco delle ferie. Ti ricarichi, ma poi ti esaurisci di nuovo!
Oggi siamo circondati da una infinità di stimoli e si perde la centratura. Prima di partire ho cominciato un percorso individuale spirituale. Un periodo di pulizia di molto rumore esterno ed interno.
I propri sogni
Ognuno ha dei sogni che non riescono a farsi largo nella realtà. I sogni sono importanti e necessari, sono mete che ci mettono in cammino. Senza sogni si resta fermi.
Io: “Sii ambiziosa, la testa fra le stelle, ma i piedi saldi a terra. Comincia con ciò che sai di poter realizzare e che vuoi davvero realizzare. Lo raggiungerai e poi potrai andare avanti.”
Lei: “Come faccio ad essere sicura di quello che voglio?”
Continuamente nella nostra vita abbiamo e abbiamo avuto occasione di realizzare dei sogni o semplicemente soddisfare desideri o ancor più semplicemente bisogni. Dentro di noi c’è già tutta l’esperienza per valutare quale sogno vale la pena vivere.
Un percorso di conoscenza di sè, di silenzio, serve anche a rispondere a queste domande.
Io: “Non serve sempre per forza viverlo. Puoi anche solo proiettarti con la mente e con il cuore. Non c’è bisogno di realizzare tutto. Quando sei centrata hai già tutto quello che ti serve. Ci sono talmente tante cose da vedere e da fare che non basterebbero 1000 vite per realizzarle tutte.”
Non credo che siamo qui per vagare sbattuti come onde da un desiderio ad un altro, in una società che è sempre pronta a darci la nuova distrazione del momento.
Io: “Prenditi un po’ di tempo, da sola, in una stanza buia e silenziosa, sdraiati sul letto, chiudi gli occhi: ora, scegli un sogno e immergiti in esso, immagina di averlo appena realizzato e prova a viverlo in te. Ascolta cosa ti suscita, cosa ti dice di te stessa. Ascoltati. Fai così con i vari sogni che hai. Senza fretta. Lasciali rivelarsi in te.
Tante, anche belle, esperienze che vanno e vengono nella vita, le conosci già, hanno un sapore già vissuto e dopo qualche anno sono un vago ricordo.
Noi facciamo sempre quello che vogliamo. Non ti si obbliga ad agire, al massimo altri ti convincono su cosa devi fare, ma sei sempre tu che dai retta ad uno o ad un altro.
Se ora c’è rumore nella tua mente o nel tuo cuore o nel tuo agire, fai silenzio.