La vecchia nuova città

In Informazione

Immaginate una città interamente ispirata ai fondamenti della Permacultura:

  • Prenditi cura della Terra
  • Prenditi cura degli uomini
  • Condividi il surplus
Immagine: https://it.pinterest.com/UPISF/urban-permaculture/
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e in cui ogni dettaglio sia costruito seguendo i suoi 12 principi:

  1. Osserva e interagisci
  2. Raccogli e conserva l’energia
  3. Assicurati un raccolto
  4. Applica l’autoregolazione e accetta il feedback
  5. Usa e valorizza risorse e servizi rinnovabili
  6. Non produrre rifiuti
  7. Progetta dal modello al dettaglio
  8. Integra invece di separare
  9. Piccolo e lento è bello
  10. Usa e valorizza la diversità
  11. Usa e valorizza il margine
  12. Reagisci ai cambiamenti e usali in modo creativo

In una città mantenuta sui suoi principi si avrebbe un’efficienza che va ben oltre qualsiasi esempio agreste esistente.

Utopicamente potremmo essere tutti individualmente indipendenti e liberi, senza danneggiare il prossimo, sotto gli stessi valori ed obiettivi. Oggi invece assistiamo a forti cessioni di sovarnità ad entità e rappresentanze chiamate a portare ordine e pace. E questo tipo di organizzazione sembra spesso fallire a causa di intenti il cui obiettivo non è esattamente l’ordine…o la pace.

In Italia ci sono esempi di impegno tangibile dei cittadini al mantenimento del decoro pubblico e del proprio territorio. Ciò che fa la differenza sono le priorità e la volontà.

Il bene collettivo

Si tratta di indirizzare gli sforzi personali e collettivi verso ciò che ha più valore. La lungimiranza è un requisito imprescindibile e implica il saper lasciare qualcosa a chi viene dopo.

Non è pagando più tasse che i servizi miglioreranno o la qualità della vita si innalzerà. Il miglioramento bisogna meritarlo e non comprarlo. La bellezza, la libertà, il benessere sono dure conquiste che vanno sempre difese.
E’ nelle scelte della vita quotidiana di ognuno che si legge passato, presente e futuro della collettività.

Lento risveglio

Pian piano ci si sta arrivando. E’ una strada in salita, ma molti giovani stanno fortemente deviando dai modelli delle generazioni precedenti, scegliendo d’istinto quanto la Permacultura diffonde da tanti anni.

C’è da dire che dover far mettere nero su bianco in un’enciclica, al Papa, le problematiche del pianeta, nel 2015, in un paese “civile”, in un mondo che si globalizza, con inviti all’impegno individuale e sociale…denota una forte mancanza di buon senso nelle masse. E questo lo dico senza prendere alcuna posizione religiosa.
Ho letto l’enciclica e non potevo che trovare continui paralleli con quanto riportato nelle prime pagine di qualsiasi libro di Permacultura in commercio.

Dobbiamo costruire, comunicare, condividere, alimentare queste nostre volontà, questa fiducia in ciò che sentiamo di essere,  per far sì che questo non rimanga recintato solo in piccoli sporadici esempi qua e là. E’ proprio dalla città che bisogna cominciare. Anzi, da casa propria!

Una città così può contare su animi forti e buona volontà, può incarnare tutti i principi di cui scrivo da due anni a questa parte.

Ci sono tante piccole cose da cui iniziare. Il rispetto verso voi stessi e gli altri, la cura dell’ambiente, il senso ecologico cresceranno spontaneamente in voi, man mano che quelle piccole attenzioni si trasformeranno in sane abitudini e virtù.