Qualche considerazione sui fondi europei o in generale l’appoggiarsi a terzi economicamente per avviare un progetto. Continua da “come trovare terreni agricoli“.
Italiani non del posto
Se trovi italiani non del posto, spesso è chi si è stufato le palle della città ed è fuggito in campagna:
- a volte si fanno semplicemente i “cavoli” loro e non legano con quelli del posto (o perchè non gli va o perchè gli altri fanno muro);
- a volte hanno un terreno da usare durante le vacanze, per ricaricare le pile (alcuni grazie a falle nelle normative, consigliati da agenti immobiliari e supportati da locali, hanno realizzato annessi agricoli di 2 piani più seminterrato di 300 metri quadri su 5000 metri quadri di terreno…con piscina);
- a volte hanno avviato un’attività: fioccano gli agriturismi che ti mettono le zucchine nel piatto a febbraio e i clienti si complimentano con frasi tipo “signora che buono…si sente che è tutta roba vostra”;
- infine ci sono quelli che hanno avviato un’attività, cercano l’integrazione e il dialogo, e si impegnano nella valorizzazione/tutela del territorio. Spesso devono fare tutto da soli.
I fondi europei
Poi ci sono i fondi europei ai quali però puoi accedere solo con comprovata certificazione di studi agrari, o anni di lavoro agricolo alle spalle o se ti impegni a seguire la scuola per imprenditore agricolo, cosa che ha la sua ragion d’essere, ma ti obbliga ad un certo impegno economico e a sviluppare un progetto più tradizionale, almeno sulla carta. Personalmente non sono convinto che questa strada sia l’ideale per progetti del genere o per una buona e giusta gestione del territorio.
Ci sono pure quelli che hanno sfruttato i nonni lavoratori e possessori di terra e impresa, per accedere a fondi poi spesi in mercedes e bmw, e gli è bastato fare la comparsata sul posto di “lavoro” il giorno dei controlli.