Chimica agricola

In Informazione, Natura

Immagine: https://www.amazon.com/Practical-Handbook-Plant-Alchemy-Medicinal/dp/0892810602?ie=UTF8&*Version*=1&*entries*=0

Durante il viaggio da wwoofer ho vissuto in aziende agricole come minimo biologiche. Non tutte erano certificate, ma non sembravano esserci elementi che non permettessero loro di rientrare nella regolamentazione del biologico…a parte il dover pagare un ente certificatore per ottenere le relative carte (e non avere disponibilità economica o supporto alcuno: l’agricoltura, attività primaria per eccellenza, viene vista come l’ultima ruota del carro…mentre senza di essa, quel carro nemmeno esisterebbe).

Vediamo brevemente alcuni tipi di agricoltura e la loro relazione con la chimica.

OGM

L’agicoltura OGM è figlia della chimica e della transgenesi. Normalmente associata all’azienda Monsanto, più e più volte additata per gli scempi ecologici, sociali, economici, ecc. Al momento non so se ci sia un modo peggiore di lavorare con gli organismi viventi (flora-fauna-uomini).

Agricoltura Convenzionale

E’ il metodo più diffuso. Anche questo è strettamente dipendente da una razionalizzazione, a volte matematica, a volte ad occhio, della distribuzione di prodotti chimico-industriali quali erbicidi, pesticidi, fertilizzanti, ecc. Pure qui c’è veramente da chiedersi che cavolo ci si mette in tavola.
Alla domanda “ho questo problema, come faccio?”, di solito la risposta è “spruzza questo prodotto qui”.

Agricoltura biologica

Un buon passo in avanti. Regolamentazione internazionale. Non è indipendente da prodotti chimici, ma ci sono regole stringenti sulla qualità degli stessi, la quantità, la frequenza, i periodi, ecc. E altre relative agli interventi lavorativi sul campo, tra cui la lotta controllata e più “in linea con la natura” (se così si può dire, dato che la diffusione di insetti molesti, funghi o altro sono dirette conseguenze di un intervento umano che squilibra l’equilibrio naturale) contro malattie o parassiti. Il biologico non è la panacea di tutti i mali. Al momento va molto di moda (più avanti probabilmente andranno più di moda la permacultura e il biodinamico, ma facciamo un passo alla volta per la coscienza di massa).

Fatevi due risate con questo video: “Ti lascio bio”, di Arianna Porcelli Safonov, che ha scritto il divertentissimo libro “Fottuta Campagna”

Biodinamica

I prodotti di sintesi chimico-industriali non sono presenti. Vengono usati dei preparati realizzati sul posto da materie prime naturali e distribuiti su terra e piante in dosi omeopatiche. La salute del terreno è al primo posto e le aziende agricole devono svilupparsi come organismo coeso e a circolo virtuoso. Attenzione è anche rivolta ai corpi celesti, poichè la pianta è diciamo figlia di un matrimonio fra ciò che è sotto e ciò che è sopra, fra la madre Terra e il padre Cielo.

Altro

Oltre a questi conosciamo anche approcci detti naturali, e ancora sinergici. Oppure troviamo l’applicazione di una serie di tecniche (hugelkultur, food forest, ecc.) raccolte sotto il grande cappello chiamato Permacultura (che non si limita all’agricoltura, ma che è un cerchio che la può racchiudere se fatta seguendo i suoi principi).