Si parlava delle parti della pianta. Andiamo avanti.
Gemme
Le gemme sono piccoli rigonfiamenti che nascono sullo stelo o lungo i rami e in cima ad essi.

sono coperte da scaglie, squame, peluria o sostanza resinosa che le difendono dal freddo e dalle pioggie; in primavera, coll’incominciare della vegetazione, questi involucri si aprono, e lasciano uscire gli organi che proteggevano.
Si trovano anche sulle radici e permettono la ramificazione delle stesse.
Normalmente danno luogo a foglie, rami o fiori.
Le gemme che danno foglie sono più piccole, quelle che producono rami oblunghe o coniche, quelle che coprono i fiori grosse e tondeggianti. Le gemme della cima dei rami, o terminali, ordinariamente mandano rami.
Foglie
Presso le foglie stanno le gemme dei fiori o dei rami. […] Il picciuolo serve d’attacco alla radice, allo stelo od al ramo e da esso si diramano le nervature che sono come il telajo della foglia.
La faccia superiore della foglia è detta pagina superiore, l’altra è la pagina inferiore. Quest’ultima presenta aperture e fori per la traspirazione (le piante acquatiche invece hanno questa epidermide traspirante sulla faccia superiore).

Alcune piante (a foglie caduche), con la stagione che raffredda perdono le foglie, altre le perdone durante la fruttificazione. Le sempreverdi invece le conservano, abbandonando solo le più antiche.
Le foglie sono come i polmoni. Non servono direttamente alla nutrizione, ma rendono adatti alla nutrizione della pianta le sostanze che arrivano dalle radici.
l’umore assorbito viene a portarsi in contatto dell’aria ove si modifica chimicamente assorbendo da questa alcuni principj ed esalando da sè alcuni altri. Questa funzione si manifesta in concorso della luce e d’un certo grado di calore.
Per imprevisti climatici, siccità, freddo fuori stagione, le foglie si coprono di una patina biancastra. E’ una sostanza che non ha potuto fare il suo corso completo ed è rimasta depositata.
una causa qualunque, come la gragnuola, le prine o le nebbie, togliendo o disorganizzando le foglie, immediatamente ne soffra il vegetale intiero.
La nutrizione delle piante

Una pianta non può vivere di sole radici nè di sole foglie.
la nutrizione delle piante è un’opera complessiva delle radici e delle foglie […] L’umore che viene assorbito dalle radici, è quello che contiene tutte le vere sostanze servienti a nutrire la pianta. Quest’umore è acquoso, poco più pesante dell’acqua, gommoso zuccherino, leggiermente salino, e dicesi Linfa, o Succhio.
La linfa ascende attraversando il tronco, i rami, addensandosi fino alle foglie. Qui avvengono i fenomeni di respirazione e traspirazione. Respirando si portano alla linfa cellule d’aria e si attivano una serie di processi chimici.

La traspirazione anche avviene per mezzo delle foglie ed è maggiore con pianta giovane e vigorosa, e con atmofera calda.
Dopo essere stata in contatto dell’aria, la linfa resa meno acquosa e più nutriente, ridiscende verso le radici col nome di linfa o succhio discendente.
La linfa discendente si muove lungo lo strato più esterno del tronco e condensandosi formerà il nuovo alburno. Quella ascendente invece si muove sullo strato inferiore.
Se i pori delle foglie sono ostruiti (ad esempio da terra), le funzioni assorbenti si riducono e il corso della linfa può arrivare ad interrompersi. Quando la nutrizione si arresta, la pianta si indurisce. Questo avviene in inverno ad esempio ed è momento adatto al taglio poichè la pianta, contenendo meno sostanze nutritive, non si rovina.
La linfa comincia a salire in primavera, per capillarità.

E’ coadiuvata dalla endoosmosi (un liquido più denso ne attrae uno meno denso, soprattutto se il primo è anche zuccherino), dalla differenza di temperatura tra sopra terra e sotto terra, dall’espansione dei gas nella linfa via via che perde umidità.
Il movimento del succhio discendente può spiegarsi nell’egual modo (densità e spinta dei nuovi gas).[ …] all’appressarsi del freddo la terra trovandosi più calda dell’aria inverta questo movimento ed arresti la vegetazione. Infatti nel verno le piante riscontransi meno acquose e più compatte.
Continua…
Fonte: “Trattato completo di agricoltura, 1855 Gaetano Cantoni”